martedì 10 novembre 2009

SOS Pubblico


di Martina Nasato
Non nascondiamoci dietro un dito: il Governo delle “grandi riforme” non ha fatto altro che adattare il settore della pubblica amministrazione ad un bilancio statale sempre più deprimente, attraverso le macchinose trovate del Ministro Brunetta. A coadiuvare il suo operato, in un settore più specifico, quello dell'Istruzione, il Ministro Gelmini. Non sarebbe sbagliato, pertanto, ravvisare nella categoria degli insegnanti delle vittime di questa politica che sta scatenando una guerra fra poveri. Discorsi ormai stantii, che hanno animato scioperi, movimenti, sindacati, pagine di giornali nell'ultimo anno e mezzo, sui quali non voglio dilungarmi oltre. Sono ormai note ai più le bizzarre trovate anti-fannulloni e anti-assenteismo del Ministro Brunetta, a favore di una meritocrazia fittizia e molto approssimativa. Tra queste, la decurtazione dalle buste paga di una percentuale dalla voce “retribuzione professionale” per ogni giornata di malattia! Sorvolando sull'improbabile costituzionalità del decreto anti-fannulloni, davanti alla pandemia dell'influenza A, i docenti sono stati costretti a porsi più di un interrogativo, dato che il Ministro Gelmini ha ripetutamente raccomandato ad alunni e personale scolastico di non andare a scuola se, presumibilmente, contagiati dal nuovo virus. Ora il dilemma: stando ai consigli forniti dai medici, non bisognerebbe rientrare a scuola o al lavoro prima di 48 ore dalla guarigione. Tenuto conto che il decorso medio di un'influenza dura circa 7 giorni e che lo Stato trattiene in media €6,50 per ogni giorno di malattia, a conti fatti, un insegnante subirà una sorta di multa di €50 nel caso si ammalasse. Questi soldi verranno tolti a stipendi che all'inizio della carriera arrivano a mala pena a €1000 e a fine carriera restano al di sotto della soglia di €2000. E' innegabile, peraltro, che le scuole siano luoghi ad alto rischio di contagio, quindi è altamente probabile per un docente contrarre il virus. C'è da chiedersi con che animo vada a dormire la sera il dottor Brunetta.

Nessun commento:

Posta un commento