martedì 22 dicembre 2009

Il freddo paralizza i treni, ma anche il governo


di Andrea Passamonti
Il freddo di questi giorni sembra aver messo ko il nostro Paese e tutte l’Europa. Strade, treni, arerei, autobus cittadini, scuole e molti altri servizi hanno dovuto arrendersi al maltempo, senza poter opporre nessun tipo di resistenza. Ma tutto questo poteva essere evitato oppure è un problema irrisolvibile al quale tutti dobbiamo soggiacere?
La risposta sembra essere differente a seconda del Paese in cui ci si trovi.
Se per quanto riguarda il trasporto aereo la situazione sembra essere omogenea, le diverse reazioni ai disagi del trasporto ferroviario fanno pensare che i problemi hanno diversa natura, diversa gestione e soprattutto diversa reazione.
La diversa natura deriva dalla qualità dei treni: riscaldamenti che non funzionano, porte semi aperte e finestrini bloccati non danno problemi nel periodo estivo, ma in casi di temperature in picchiata diventano cause di sedili ghiacciati e porte che non si aprono all’ingresso in stazione.
La diversa gestione del problema riguarda un po’ tutte le società di gestione del trasporto ferroviario, in particolare per quanto riguarda le informazioni su ritardi e cancellazioni ai passeggeri.
Ed è su questo binario che la gestione del problema ci porta direttamente alle diverse reazioni. Se questa mancanza di comunicazione sembra straordinaria in Europa (con un particolare caso per il tunnel della Manica), questa è all’ordine del giorno in Italia. Nessuno si scandalizza più di tanto se ci sono dieci, venti, trenta minuti o più di ritardo senza che qualcuno avverta in tempi leciti il passeggero infreddolito.
Ma la diversa reazione dei governi da indicazioni più precise su come questi problemi vengono metabolizzati dalla popolazione. Per il Ministro dei Trasporti francese Dominique de Bussereau “E’ inaccettabile che il collegamento tra Inghilterra e Francia non funziona perché fuori sta nevicando. Inoltre - prosegue il Ministro – il governo chiederà spiegazioni, farà degli accertamenti e chiederà che vangano prese delle misure in modo che tutto questo non accada più”. Gli fa eco anche il Ministro dell’Ecologia Borloo che convocherà i vertici delle società che gestiscono il servizio perché “non puoi trattare le persone in questo modo, lasciandole senza informazioni”.
Questi i Ministri francesi.Matteoli? Ci sei?

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