giovedì 17 dicembre 2009

Natale, festa di tutti


di Claudia Giannini
Un messaggio male interpretato, quello lanciato da una scuola elementare statale di Cremona. Di fronte al forte accento multiculturale che caratterizza l’istituto, infatti, i docenti hanno sentito la necessità di fare del Natale un momento di condivisione, al di là delle differenze etniche.
Hanno scelto il nome “Festa delle Luci” per esaltare lo spirito di pace e solidarietà che caratterizza questa festa. Il loro intento, hanno spiegato, non è rinnegare il Natale o la tradizione cristiana, ma non urtare le altre culture e permettere ai bambini, anche di altre religioni, di festeggiare una festa di pace insieme ai loro compagni.
Ma siamo in Italia, un’Italia che per proteggere le proprie tradizioni, mette in secondo piano le persone. Ne ha dato prova il Ministro Gelmini, che ha commentato con parole dure l’iniziativa: “Non si crea integrazione e non la si aiuta eliminando la nostra storia e la nostra identità. In particolare il Natale contiene un messaggio di fratellanza universale. Quindi è un simbolo che non divide ma unisce” Un commento cieco e estremamente semplicistico.
Anche perchè è proprio dalla consapevolezza di un Natale che può unire che è partita l’idea degli insegnanti del Manzoni. Troppo spesso infatti, si trattano tematiche etiche che dovrebbero essere condivise, come prerogativa della religione cristiana. La solidarietà, la pace, la fratellanza, esistono anche in altre culture e forse in Italia il Natale può essere interpretato in questo senso, accentuandone gli aspetti che sono condivisi da tutti. È questo lo sforzo che bisogna fare oggi, in un mondo in cui la parola d’ordine è multicultura. Le maestre del Manzoni hanno compreso che c’è il bisogno di aprirsi, ma soprattutto di dare ai bambini un insegnamento che sviluppi la loro capacità di interagire con le diverse etnie.
Niente scalpore quindi, o rinuncia alle proprie tradizioni. Semplicemente un tentativo di dare maggior valore al Natale, interpretandolo nel senso di una festa della pace e rendendolo quindi la festa di tutti.

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