martedì 4 maggio 2010

Cosimo Gallo e l'immunità per le auto blu


di Martina Nasato
Che a questo Governo le auto blu piacciano parecchio, si era capito già da tempo: nel corso del 2009 il loro numero è salito a 626.760, rispetto alle 574.215 dell'anno precedente, con un incremento del 3,1%. Queste spese inutili sembrano essere le uniche cose in crescita in Italia, mentre in tutti gli altri paesi diminuiscono di anno in anno. Noi invece deteniamo il record mondiale per il numero di “auto di servizio”, superando addirittura gli Stati Uniti, dove se ne contano appena 72.000. Auto, sempre rigorosamente nuove di zecca, mantenute interamente con soldi pubblici, dal carburante all'assicurazione, all'autista, e poi utilizzate magari per accompagnare la moglie di tal politico a fare shopping o per andare a prendere a scuola i figli di talaltro onorevole. Recentemente è arrivata l'ennesima beffa ai cittadini contribuenti, i quali, magari, riescono a malapena a mantenere un'auto familiare: il senatore Cosimo Gallo (PdL) ha proposto un emendamento al nuovo Codice della strada con il quale si sancirà l'esenzione dal ritiro dei punti dalla patente per tutti gli autisti di auto blu. Insomma, una vera a propria immunità contro qualunque infrazione del codice stradale. Si tratta di una proposta a dir poco singolare se si pensa a tutte le campagne bipartisan per la sicurezza sulla strada, o alle continue proposte di riduzione del numero di auto blu (proposte attuate parzialmente solo dal Governo Prodi nel 2006, n.d.r.). Una proposta che lascia davvero senza parole, e che genera mille domande: quando toccheremo il fondo? Quanto ancora dovremo aspettare per capire che questa classe di politici, aristocratici oligopolisti e improduttivi, sta vivendo come una enorme zecca parassita sulle nostre spalle? Il senatore Gallo, intanto, si difende dalle critiche con il candore di un bambino: "Ma che casta e casta! Spesso è il politico a chiedere all'autista di accelerare, magari perché l'aereo è arrivato in ritardo e c'è un appuntamento importante. Non è giusto che la fretta del datore di lavoro ricada sull'autista". Dichiarazione alquanto imbarazzante, che lascia intendere l'automatico diritto di ogni politico a non rispettare (neanche) il Codice delle strada. Gallo ha inoltre rivelato la sua profonda ignoranza giuridica proponendo un emendamento del tutto inutile, dato che la responsabilità di padroni e committenti per danni arrecati da fatti illeciti dei loro domestici e commessi nell'esercizio delle loro mansioni è già prevista dall'articolo 2049 del Codice Civile.


Aggiornamento: stamattina, quella che sembrava una proposta strampalata destinata a cadere nel vuoto perché sostanzialmente inutile, è stata approvata. D'ora in poi gli autisti delle auto blu non dovranno più preoccuparsi di veder decurtati i punti dalle loro patenti in caso di infrazioni del codice della strada.
Viva l'Italia, viva la democrazia, viva il popolo sovrano.

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