martedì 13 luglio 2010

Questa tassa non s’ha da pagare


di Riccardo Di Santo
L’argomento non è nuovo né dei più insoliti. Noi stessi de L’Agronauta abbiamo passato i nostri sabati a raccogliere le firme da voi, disturbando la vostra passeggiata, con discorsi la cui natura era fondamentalmente la stessa di questo articolo: l’erroneità e la totale mancanza di giustificazione della tassazione dei parcheggi. Quelle odiose macchinette sparse per tutto il nostro centro che al minimo prezzo di 35 centesimi (70 per un ora) ci “autorizzano” a porre in sosta il nostro veicolo su una strada costruita e mantenuta appositamente con i nostri soldi. Vedete, in democrazia uno dei principi fondamentali è la trasparenza, ma lo è solo a parole, altrimenti sapremmo immediatamente il motivo dell’esistenza dei Parcometri. Quale è infatti il diritto dell’ente locale di porre in essere una tassa (mi perdonino i giuristi) per permettere a noi cittadini di parcheggiare il nostro mezzo? Ragioniamo: noi paghiamo una tassa per il possesso e il mantenimento del nostro veicolo; noi paghiamo per la costruzione e la manutenzione (pessima aggiungerei) del manto stradale comunale e statale; infine, nocciolo della questione, paghiamo anche affinché due oggetti pagati e mantenuti da noi possano stare insieme ovvero il parcheggio. Secondo la mia opinione la risposta è insita nella domanda. Nessuna giustificazione è possibile per questa situazione. Cioè è possibile fornire una giustificazione solo se si comprende la motivazione, ovvero sopperire alla mancanza ciclica di fondi da parte degli enti locali spendaccioni e mal governati mediante l’imposizione ulteriore di pagamenti che raggiungono indistintamente sia chi lavora (vedi il centro) sia chi vuole solo godersi l’estate (vedi il lungomare diviso fra strisce blu e multe per divieto di sosta, del genere o paghi o paghi). E che dire della nostra “straordinaria” forza di polizia municipale? Cosi celere nel distribuire sanzioni, punire chi ha come ultima colpa il voler fare l’amore al mare, come cosi assente quando servirebbe: quando c’è da fare un controllo oppure quando vi è un controversia tra gli automobilisti, senza feriti gravi. Vedete questo non è un articolo di riflessione come i miei soliti, è un articolo di puro attacco. L’esistenza dei pedaggi esiste solo perché servono i nostri soldi per rimediare allo spreco dei politici e dei funzionari a cui siamo ormai abituati. Magari fossero usati per mettere in stato di sicurezza le nostre strade, teatro troppo spesso di incidenti fra i giovanissimi, la cui colpa è facile dare a noi: noi drogati, noi ubriachi, noi che corriamo, mai che si dica colpa della strada mal illuminata, piena di buche, stretta. Già perché tanto i soldi che noi versiamo finiscono in mani private, Urbania in primis, o in mani bucate.

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