martedì 10 agosto 2010

Rimini Rimini


di Riccardo Di Santo
La vacanza estiva 2010 è stato il coronamento dei sogni di ciascun ventenne italiano: destinazione Rimini!! Il comune romagnolo, favorito dalla sua indiscussa fama di città festaiola dove il divertimento è a portata di mano (insieme a sesso e droga direi), è decisamente una delle mete più ambite dai giovani pontini e non. Ora nonostante fossi in vacanza, non sono riuscito a liberarmi del mio classico spirito “inquisitore” andando cosi a stressare voi lettori riferendovi, anziché la prestanza fisica delle turiste russe, i punti forti e deboli di questa meta di paradiso sperando che qualcuno ne tragga ispirazione per la nostra città. Cosi impossibile da non notare, dato che risaltava agli occhi, era l’enorme presenza della forza pubblica: non passava giorno che, passeggiando sul lungomare, fumando una sigaretta sul balcone dell’hotel oppure trovandomi alla guida, non incontrassi o una autopattuglia od un posto di blocco di una qualsivoglia branca delle autorità. Naturalmente dubito che tutto questo dispiegamento di forze potesse portare ad evitare i piccoli casi di criminalità che sono i più sentiti dalla popolazione, ma di sicuro esso dava un senso di sicurezza che ti abbracciava e che aveva anche i suoi punti forti: provate voi a trovare un ubriaco al volante oppure casi di violenza per strada che si risolvevano da soli; ad esempio se due turisti ubriachi si picchiavano per una strada bastava una telefonata e dopo cinque secondi l’autopattuglia più vicina accorreva sul posto. Una macchina ostruiva il passo carraio? Due minuti ed il carro attrezzi era sul posto a rimuoverla. Parliamo adesso del trasporto pubblico, dato che con il nuovo codice della strada coadiuvare la discoteca con le norme è divenuta cosa impossibile. Il codice afferma che i neopatentati non possono assumere alcol? Nessun problema, a Rimini è l’autobus che si fa il giro delle discoteche tutta la notte fino a mattina inoltrata, dato che sono esse stesse a versare un contributo al comune affinché ciò sia possibile. Cosi orde di turisti e non possono affluire ai centri di Riccione e Rimini (e relative discoteche) bevendo quanto vogliono, per quanto sia sconsigliabile, ma non per questo causando problemi o peggio; naturalmente della vocazione turistica risentono i prezzi, che vanno da 1,50€ per una bottiglietta d’acqua ai 15€ per un Mojito (a buon intenditore…). Ho visto l’acqua di Rimini, e al confronto Latina è la Sardegna e Sabaudia è paragonabile alle Seychelles. Ora assumere la stessa fama della sorella romagnola per la nostra Latina è pressoché impossibile, ma copiare od ampliarne le idee per i nostri cittadini? Divenire un punto di riferimento turistico, non solo per il mare, nel Lazio è cosi difficile o manca l’iniziativa? Pensate i soldi che entrerebbero nelle nostre tasche, altro che nucleare e i suoi connessi posti di lavoro! Speriamo che qualche genio o santo alla lettura ci faccia un pensiero.

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