martedì 14 settembre 2010

Antonio Farina e l’arte del dissenso


di Matteo Napolitano
Guillame Apollinaire nel suo scritto intitolato “I pittori cubisti” scriveva che: “Prima di tutto, gli artisti sono uomini che vogliono essere inumani”, credo invece di poter dire che Antonio Farina, oltre che un grande pittore, è prima di tutto un grandissimo “essere umano”, con tutte le implicazioni che comporta questa, storicamente drammatica, definizione.
Nasce a Latina nel 1951, in una realtà ancora formalmente embrionale e sviluppa il suo senso artistico grazie all’aiuto di uno zio che gli permette, ancora giovanissimo, di formarsi in botteghe prestigiose a Todi e in Francia, dove incontrerà peraltro sul suo cammino di formazione l’ormai anziano maestro avanguardista Marc Chagall.
La sua evoluzione non è però basata sulla sola arte pittorica anzi, la sua base culturale parte dall’arricchimento personale acquisito attraverso l’osservazione attenta e la lettura: “Una volta – mi racconta – mio zio Corrado (sopracitato ndr) mi portò un testo di Apollinaire e mi disse di leggerlo per intero, allora lo sfogliai e gli risposi che al suo interno non vedevo nessuna figura. L’utilità di questa lezione l’ho capita negli anni, ho capito che se non mi fossi soffermato sulla creazione di fondamenta forti non avrei mai potuto, nei miei quadri, trasmettere nulla agli altri”.
Il suo ritorno a Latina a metà degli anni settanta fu un punto di svolta, forte dell’impostazione avanguardista e metafisica, iniziò la sua attività espositiva e fondò, un decennio dopo, il “Gruppo Arti Figurative 80” insieme a Pietro Piccoli.
Le sue desertiche periferie urbane, le sue simmetrie, i suoi doppi, ricordano molto le nostre paludi e il vuoto culturale di una città giovane ma senza impulsi, di una città potenzialmente ricca di input ma senza voglia di fare, intimorita dagli schemi mentali e sociali: “Negli anni settanta – dice – a Latina c’erano parecchi spazi espositivi tra cui alcuni di rilevante importanza non solo a livello locale. Oggi un giovane artista non può più esprimersi, non esistono più spazi e non esiste più neanche la voglia di crearne. Mi sono preoccupato personalmente di rendere utilizzabile la vecchia “Casa del combattente” a piazza san Marco tramite l’istallazione di luci e pannelli, ma oggi l’arte si osserva e consuma al bar, si guarda tutto di sfuggita, è una bella iniziativa ma si è perso il gusto di ricercare qualcosa che va aldilà del bello estetico del quadro, si è persa la curiosità di scoprire e riscoprirci. E questo non fa che impoverire noi e tutto ciò che abbiamo intorno.”
La politica poi è l’arma migliore che l’uomo abbia inventato (o scoperto?) per spegnere gli entusiasmi. Quest’anno Antonio Farina festeggia i quarant’anni di carriera, è un artista che ha esposto a New York e a Tokio negli anni ‘90, e per la celebrazione si è dovuto rivolgere ad un altro comune, il nostro non era disposto a proporre nulla se non dietro oneri molto profumati; e pensare che abbiamo una pinacoteca in disuso, lasciata al suo destino da tutte le amministrazioni che sono curatrici “artistiche”, sì, ma dei loro interessi.
Lo spirito propositivo dell’artista però, fortunatamente, non si ferma davanti a queste congiunture sfavorevoli, infatti partirà a breve un progetto provocatorio chiamato “Parking Art” già in voga in molte capitali europee. L’iniziativa consiste nell’occupazione regolare dei parcheggi comunali tramite installazioni artistiche, per la prima volta vedremo i fatidici bigliettini del consorzio Urbania campeggiare sulle tele invece che sulle macchine per la felicità degli ausiliari dl traffico. L’artista ha in modo simpatico commentato quest’iniziativa dicendo: “Non è meglio una bella tela colorata piuttosto che un ammasso di lamiere?”.
In conclusione quello che mi auguro, è che personalità di così insigne risalto e iniziative così importanti possano, finalmente e una volta per tutte, risvegliare l’animo addormentato di questa nera realtà, un famoso detto non a caso recita: “Impara l’arte e mettila da parte!”.
Per informazioni aggiuntive sull’opera di Antonio Farina invito a visitare il sito: www.myspace.com/farina_antonio. Buon arricchimento!

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