martedì 21 settembre 2010

Modena, tra cultura e divertimento


di Andrea Passamonti
Arrivato alla decima edizione, il Festival della Filosofia di Modena, Carpi e Sassuolo conferma la sua portata internazionale. Con le oltre centomila presenze durante la tre giorni emiliana (e più di un milione in dieci anni) la Provincia di Modena concentra l’attenzione del mondo della cultura italiana nelle sue piazze, teatro di incontri con alcuni dei più noti filosofi del nostro tempo.
Il tema di quest’anno è stato la Fortuna, analizzata sotto gli aspetti più vari, da quello strettamente filosofico fino a quello scientifico, passando per il diritto, l’economia e la paleontologia. Tra i tanti nomi spiccano Maurizio Ferraris, Remo Bodei, Tullio Gregory e Giovanni Reale (che oltre alle lezioni magistrali si sono ritrovati nella presentazione dell’Enciclopedia Filosofica Bompiani), ma anche Gustavo Zagrebelsky (bellissima la sua lezione sulla Felicità), Carlo Galli (Caso e Necessità) e Niles Eldredge (Evoluzione). Ma non solo: accanto alle innumerevoli lezioni magistrali non sono mancati spazi dedicati ai bambini, concerti di ogni tipo, proiezioni cinematografiche (con Fantozzi e Kieslowski), letture e spettacoli teatrali (tra tutti non possono non essere menzionati Paolo Hendel e un esilarante Paolo Rossi).
Così la via Emilia e le piazze Modenesi si sono popolate di giovani e meno giovani, tutti intenti ad ascoltare i Professori, non importa se seduti, in piedi o semplicemente sdraiati a terra. E tutti pronti a spostarsi in massa alla fine di ogni evento, pronti a raggiungere la prossima piazza per assistere a un nuovo intervento. E c’è sempre un senso di rimorso quando si deve scegliere tra le varie conferenze in contemporanea tra Modena, Carpi e Sassuolo, come se il solo weekend non sia abbastanza.
Un successo dunque, un’esplosione di idee, ma anche “un antidoto contro la dittatura del superficiale”, come ha sottolineato l’assessore alla cultura di Modena. Appuntamento all’anno prossimo dunque, quando il tema del Festival sarà la natura. E se ha ragione Zygmunt Bauman quando dice che queste piazze sono generatrici di fiducia, allora non resta che consigliare a tutti la partecipazione. Arrivederci al prossimo anno!

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