martedì 5 ottobre 2010

Informazioni molto Fini


di Alessandro Lanzi
Chiunque negli ultimi mesi abbia avuto il (dis)piacere di leggere i principali quotidiani nazionali o di ascoltare i telegiornali avrà notato con quale frequenza si sia parlato, e si parli ancora, di Fini.
Il fatto che si parli del Presidente della Camera in merito ad alcune vicende, passate e presenti, di dubbia legalità, da un punto di vista microscopico, non ha nulla di particolare, anzi è giusto che sia così dato il ruolo istituzionale che Fini ricopre.
Quel che a me, invece, maggiormente interessa è la questione osservata da un punto di vista macroscopico, perchè è lì che assume i connotati più gravi.
Premetto che non intendo imbastire una difesa del camaleontico neo-democratico Presidente della Camera, ma effettuare una piccola osservazione su una delle libertà maggiormente importanti all'interno di un paese civile, come quella di stampa e manifestazione del proprio pensiero che, in Italia tutto può dirsi, tranne che libera.
Infatti considerato l'astio intercorrente tra Fini e Berlusconi dall'inizio della legislatura e la volontà di quest'ultimo di disfarsi del nemico alleato, la possibilità di inquadrare queste notizie nell'ottica del diritto dei cittadini di essere informati viene meno, laddove prevale l'interesse privato del Signore delle Telecomunicazioni.
A quanto pare quella libertà d'informazione, che l'articolo 21 della Costituzione intende assicurarci non pare affatto garantita, dato il monopolio che il Presidente del Consiglio esercita, sia a livello privato, sia a livello pubblico.
Naturalmente in Italia un Garante esiste, ma si sa la libertà di informazione è assicurata, tutti possono dire e scrivere ciò che vogliono, (vedi Biagi), il problema sono i soliti comunisti che si lamentano. Come Fini d'altronde.

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