martedì 21 dicembre 2010

L’importanza di non essere leghisti


di Riccardo Di Santo
Mentre nelle scorse giornate la televisione, la radio e la maggior parte dei restanti mezzi di comunicazione erano occupati da un dibattito totalmente fine a sé stesso, dato che coloro ai quali viene sempre rifilata la cosiddetta fregatura siamo sempre noi cittadini, un gruppo politico contraddistinto dai suoi modi al di là della decenza spingeva affinché l’ultimo decreto attuativo dell’ormai celebre “Federalismo Fiscale” venisse approvato. Missione compiuta. Possibile, si chiede il sottoscritto, che fra i tanti dibattiti, fra le tante parole sciocche buttate al vento, nel nostro parlamento nessuno si accorga della pericolosità di questo gruppo che dall’87 ad oggi persegue intenti chiaramente sovversivi a danneggiamento della nostra Repubblica? Stiamo ovviamente parlando della Lega Nord, dei suoi rappresentanti, nonché del suo seguito elettorale. Ora non so quale sia l’idea degli altri partiti, cioè se considerino la Lega come un necessario alleato con cui sopravvivere (vedi Governo Berlusconi) oppure un interlocutore politico importante, in virtù della forza elettorale (8/10% di voti tra politiche ed europee). Fatto sta che, mentre i suoi rappresentanti compivano a gran voce atti di estremo vilipendio in tutto ciò in cui un cittadino italiano medio crede, il suo gruppo al parlamento silenziosamente cresceva e proporzionalmente chiedeva sempre di più. Tanti anni sono passati da quel lontano 1994, in cui la Lega partecipò al suo primo governo, ad oggi; ma il cambiamento si è notato eccome. Federalismo, ministeri spostati al Nord, separazione fiscale e demaniale, xenofobia e italofobia portate alle massime conseguenze. Se c’è qualcuno che sia interessato a salvare l’italia (PD, Idv, SE, Udc) batta un colpo.

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