martedì 28 dicembre 2010

L’Odissea del trasporto pubblico


di Alessandro Lanzi
Nell’era in cui comunicare telefonicamente o tramite internet da un capo all’altro del mondo non presenta alcuna difficoltà, è spostarsi con i mezzi pubblici per qualche chilometro ad essere impensabile.
Chi viaggia da Latina a Roma col treno sa cosa intendo, anche se il problema è nazionale e storico.
Naturalmente ognuno si aspetta che nel futuro le cose migliorino, ma se non si pongono le basi il futuro crolla già nel presente. Facciamo qualche esempio su cosa accadrà nel 2011: verranno tagliati 154 treni su 600 a lunga percorrenza, per i treni pendolari mancherà il 45% delle risorse per garantire il servizio, il fondo del servizio ferroviario locale delle regioni, come previsto dalla finanziaria, non riceverà più 1.215 milioni di euro di finanziamento dallo Stato e naturalmente si continuerà a viaggiare sui soliti ritardatari carri bestiame di 30 anni fa. Dico carri bestiame perché scommetto che tutti coloro che hanno viaggiato in estate, hanno visto almeno una volta l’ambulanza soccorrere qualcuno svenuto a bordo, perché i treni hanno i finestrini bloccati, non vi è l’aria condizionata e si sta tutti accalcati per insufficienza di posti. Intanto il Ministro Matteoli ottiene dalla finanziaria 400 milioni di euro per l’autotrasporto, che nel nostro paese produce il 20% dell’emissione di anidride carbonica. Questa sensibilità tipicamente italiana per l’autovettura, si evince dai dati del Ministero dei Trasporti, che indicano il modo in cui sono stati destinati i fondi raccolti: 70% per strade ed autostrade, 16% per metropolitane e solo il 14% per linee ferroviarie nazionali e regionali. Non dobbiamo poi stupirci se nelle classifiche europee siamo rispetto a Germania, Spagna, Francia e Regno Unito gli ultimi sia per linee metropolitane, sia per linee ferroviarie pendolari, senza parlare della qualità del servizio. I governi che si sono succeduti negli ultimi decenni hanno mostrato una totale incapacità di migliorare questa situazione drammatica, di cui ne fanno le spese quotidianamente i lavoratori e gli studenti, che necessitano del trasporto pubblico, che è inoltre la migliore soluzione all’inquinamento ed al traffico. Sarà forse perché con l’auto blu questo disagio non si prova?

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