martedì 8 marzo 2011

Squatter a Londra: la riappropriazione dello spazio


di Martina Nasato

A Londra gli squatter hanno invaso le case sfitte, comprese le super-residenze dei vip britannici e non.

Per la legge inglese non è un reato: se si trova un modo di accedere all'interno dell'abitazione senza essere colti sul fatto, non si è perseguibili. Dopodiché è sufficiente presidiare costantemente l'immobile occupato poiché il proprietario non può accedervi finché c'è qualcun altro dentro. Agli squatter inglesi è persino garantita assistenza legale e consigli tecnici e pratici dall'Advisory Service for Squatters (Ass). A prima vista può apparire come un'ingiustizia colossale, una violazione del diritto di proprietà, anzi, un gravissimo indebolimento del concetto stesso di proprietà privata. Il che appare assurdo se si considera l'efficienza del diritto inglese, estremamente pragmatico, ma sopratutto se si pensa che l'Inghilterra è la patria del pensiero liberale, e che furono proprio i pensatori inglesi a dare il contributo maggiore alla formazione del concetto di “proprietà privata”. Che succede allora? Succede che forse la questione andrebbe osservata in un'ottica diversa. In Inghilterra la cultura dello Stato “assistenziale” è quasi del tutto assente, ma la società anglosassone è fortemente improntata sul modello del “bonum et aequum”. Se una casa è sfitta, allora il proprietario non ne ha bisogno. È un lusso, un di più senza il quale è in grado di vivere benissimo. Se una persona ha bisogno di occupare una casa altrui, correndo il rischio di essere arrestata, ha evidentemente bisogno di un posto dove vivere. È una necessità. Ecco allora che si raggiunge l'equilibrio.

Parallelamente, in Italia (con tutte le differenze del caso, ovviamente), le città sono piene di edifici vuoti e appartamenti invenduti. Gli appalti edili, però, continuano ad essere assegnati senza alcun criterio, con buona pace dei piani regolatori. E se qualcuno occupa un appartamento invenduto e abbandonato dopo la sua costruzione nella maggior parte dei casi non riesce ad ottenere neanche il riconoscimento dell'usucapione maturato.

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