martedì 12 aprile 2011

Club Europa


di Alessandro Lanzi

Nell'undicesimo secolo si verificò il cosiddetto “rinascimento giuridico”, dovuto per larga parte alla nascita della Scuola di Bologna, (la prima università laica d'Europa), il cui maggior merito, riconosciuto anche nei secoli successivi, fu quello di prescindere nella considerazione dell'uomo dai suoi attributi particolari. Non si parlava più, quindi, di “homo gallicus” o “homo germanus”, ma soltanto di “homo”. La conquista fu rilevante ed è la mamma della formulazione dei diritti fondamentali riconosciuti a tutte le persone, senza eventuali classificazioni.

Nel sentire, invece, in questi giorni il particolarismo che qualifica gli uomini, che sono costretti a fuggire dalle loro terre, in guerra a tutti gli effetti, ed essere considerati per categorie, sulla base della cittadinanza, della modalità d'arrivo, della durata della loro permanenza e così via, mi fa pensare che stiamo facendo un notevole passo indietro.

Sarà forse che per inclinazione naturale sono più devoto all'idea di individuo in quanto tale, che non alle sue particolarità, per lo più giuridiche o religiose. Queste ultime sono state sventolate come vessilli della nostra identità europea fino a ieri. Quanto siamo stati ammorbati con il dibattito delle radici cristiane dell'Europa? E quanto con la cittadinanza europea? Ecco d'un tratto, che il primo problema, sicuramente di grandi proporzioni e straordinario, come l'accoglienza di una pluralità di individui provenienti semplicemente da altrove, fa fare un passo indietro a tutti i parolieri di ieri.

Il cristianesimo della solidarietà, della fratellanza e dell'accoglienza cede il passo all'allontanamento di chi arriva in condizioni precarie. L'europeismo dei diritti fondamentali lentamente affoga con i barconi, mentre riaffiora l'idea delle frontiere. Giustamente molti si chiedono a cosa serve questa benedetta Europa, che pare abbia rispolverato quell'anima liberista che l'ha vista nascere e crescere. Speriamo soltanto che l'azione europea dei prossimi mesi sia ispirata dall'idea che c'è in gioco la vita di esseri umani, altrimenti quest'Europa finisce per diventare di fatto un club privato di tennis, dove per giocare ci vuole l'euro.

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