lunedì 2 maggio 2011

Proviamo ad esserlo: Uomini!



di Giò Marino

“Restiamo umani”: è il grido di chi ha preferito combattere, fino alla morte, per difendere i valori in cui credeva; è il grido di chi ha deciso di non scegliere una comoda indifferenza,frutto del nulla.
Non parlo di un eroe, bensì di un Uomo Vero: Vittorio Arrigoni attivista dei diritti umani dell’Internacional Solidarity Moviment.

Da vero uomo, ha calpestato l’indifferenza perseguendo un puro ideale di pace, sul quale ha fondato l’intera sua vita: ha lasciato quanto di più caro possedeva in Italia, per recarsi lì, dove esiste quella sottile striscia di terra, quasi dimenticata, facendosi portavoce delle sofferenze e degli orrori di quel popolo che non conosce il silenzio, ma solo il rumore di atroci violenze.
Vittorio aveva sposato la causa palestinese e partecipato a diverse azioni in favore della popolazione di Gaza (dove viveva dal 2008). Inoltre, fu testimone dell’operazione ”Piombo fuso2 , la quale generò molteplici morti, di cui la maggior parte furono bambini, vittime di un perenne conflitto tra Hamas e Fatah.
“Restiamo umani” è l’adagio con cui firmava i suoi articoli nonché quel grido che gli ha dato la forza di comunicare al mondo intero l’orrore a cui assisteva giorno dopo giorno: di qui l’utilizzo attraverso internet di social network, la nascita del suo blog “Guerilla Radio” e la collaborazione con il Manifesto.
Il suo grido di forza, non poteva essere banalizzato solamente attraverso tali mezzi di comunicazione: era infatti salda in lui quella determinazione che nasceva da quei valori agognati che gli accarezzavano l’anima, fino a trasformarlo in uno scudo umano.
É per questo motivo che, ai confini tra Palestina e Israele, aiutava contadini e pescatori a rivendicare il loro diritto al lavoro lì dove si rischia ogni minuto la propria vita, lì dove si pensa che l’utilizzo delle armi serva a risolvere qualsiasi controversia.
“Restiamo Umani” è lo scopo che voleva perseguire: dare un volto alla gente di quel popolo, dare loro una dignità, che manca a causa di quella logica che spezza innumerevoli vite, tra cui quella di chi, come lui, praticava diritti umani per annientarla.
Vittorio infatti aveva deciso di non tacere ,perché farlo sarebbe significato annientare gli ideali per i quali si batteva.
É per questa battaglia però, che la sera del 14 Aprile Vittorio è stato rapito da un gruppo islamico salafita, spina nel fianco di Hamas, con l’accusa di diffondere i “vizi occidentali e, per questo motivo, i Salafiti  lo hanno giustiziato. Prima di farlo hanno pubblicato un video su youtube, minacciando di ucciderlo, entro trenta ore, se Hamas non avesse liberato alcuni dei loro prigionieri. Eppure, Vittorio, è morto solo poche ore dopo.
Non  è passata nemmeno la metà del tempo.
L’ultimatum non era scaduto e in realtà, non si è nemmeno sicuri che il governo di Hamas abbia  fatto qualcosa per liberarlo. Non si saprà mai.
“Restiamo Umani” è il grido di un uomo che, invece di fermarsi a pensare a quale fosse il colore con cui schierarsi, quale fosse la bandiera da sventolare e se ci fosse o meno un dio, di fronte a così tanti orrori e massacri, ha sempre pensato che alla base di tutto, c’è la natura dell’uomo, che è talmente grande da difendere a tutti i costi, anche con la propria vita.
Vittorio è morto per l’incoerenza di molti: per chi non rende giustizia ai veri valori, per chi calpesta un ideale, per chi ogni giorno si nasconde dietro un dito, per quelli capaci solo a parlare.
Vittorio agiva ed è riuscito ad essere umano, noi un po’ meno.
Non dimentichiamoci di lui, e, soprattutto, proviamoci, almeno un po’, ad essere umani!

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