mercoledì 30 novembre 2011

Meritiamo di più


Riccardo Di Santo

Quando il nostro ex premier ha dato le dimissioni, lo ammetto, ho gioito. Chiedo perdono di questo essermi lasciato andare nello zenit della crisi del nostro paese , ma come si dice nella capitale e dintorni “Quanno ce vò, ce vò”.

Ora posso tornare ad essere un serio pensatore dell'attuale situazione socio/politico/economica italiana (la serietà e sobrietà vengono col governo non sono qualcosa di tutti i giorni vero?). Un governo tecnico è, senza dubbio, competente, ma lascia libero un ampio margine di riflessione su quelle che sono state le sue radici. Il governo di centrodestra ed anteriori sono stati votati dalla maggioranza di coloro che hanno affluito ai seggi elettorali, quindi niente dittatura; Ma vista la gioia e il senso di liberazione provato da molti miei concittadini, direi che democratici erano certo, ma competenti per nulla. Negli ultimi 20 anni di riforme serie e di politiche atte a far crescere e prosperare l'Italia ne abbiamo viste poche, come aspirante giurista lo posso testimoniare, e ciò deve portare a pensare oltre il semplice discorso tra Dittatura/Democrazia come se si trattasse di un gioco da tavolo con regolo per bambini sotto i 12 anni. L'attuale governo è composto di persone con un medio sfondo personale nella politica, un alto impegno personale nelle strutture della finanza e degli organi istituzionali nonché chiare connessioni con l'alta prelatura e la confindustria. Nulla di male, anzi era da un po' (facciamo 23 anni ad aprile) che non ascoltavo discorsi e facce serie e non demagogia servita a caldo. Ma si tratta di soggetti che non hanno nessuna relazione, tranne il proprio senso di dovere e la moralità nel giuramento dinnanzi a Napolitano, con il popolo votante.

Eppure la politica in Italia non corrisponde ad un idea di partecipazione e competenza, ma all'idea di casta: Gruppo sociale chiuso caratterizzato da specifiche norme di comportamento e dal ruolo predeterminato arroccato nella difesa di interessi particolaristici. E allora cosa è meglio: Votati ed incompententi o Non Votati ma competenti?

Risposta secondo il medesimo: nessuno dei due. Un governo non democratico è un passo indietro nella nostra storia (il dittatore dei Romani in crisi), un governo votato ma incompetente è un cancro che uccide inesorabile la società mangiandone le cellule sane. Guardate la Rai, soffocata dai partiti fin dalla nascita e in perenne perdita (Tg1 docet).

La partecipazione politica e la legge elettorale devono essere seriamente riviste, con regole deontologiche applicate e taglio sui privilegi senza nessuno scrupolo; Il livello di competenza ed onestà devono essere posti sullo stesso piano (alto) tramite la trasparenza delle informazioni sulle spese e sulle attività poste in essere (dal nostro comune al nostro parlamento), nonchè dal perseguimento di obiettivi condivisi.

Alle prossime elezioni molti degli attuali membri del parlamento si ripresenteranno come novità e/o forze dell'esperienza: ricordatevi cosa avete provato verso di loro il 12 novembre 2011. Pretendete quello che meritate e lottate per esso: noi siamo meglio di loro checchè ne dicano.

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