lunedì 12 dicembre 2011

"Laudato sii o mi ICIgnore!"


Matteo Napolitano

Tremate dunque, l'ICI tornerà. Senza dubbio la nuova epifania dell'Imposta Comunale sugli Immobili, sotto forma di IMU (Imposta Municipale Unica), è uno dei punti più discussi della manovra economica varata dal neonato governo Monti.
Anche questa voce fa parte delle ormai conclamate “lacrime e sangue”, quelle che tutti saremo costretti a versare almeno fino a quando la situazione di crisi, interna, europea e mondiale, non sarà tornata su livelli quantomeno tollerabili. Scusate, ho sbagliato scrivendo tutti.
Infatti, se agli italiani l'ICI piace poco o niente, in Vaticano non ne vogliono proprio sentir parlare. La diabolica imposta, il retaggio più oscuro di Belzebù, le lacrime accettabili sono solo quelle dei pellegrini commossi, il sangue sempre e solo quello che fuoriesce dalle marmoree raffigurazioni della vergine sparse in tutto il mondo. No, l'ICI sugli immobili della Santa Sede non s'ha da pagare, neanche per carità o benevolenza.
Non s'ha da pagare neanche sapendo che il patrimonio immobiliare della Chiesa, stimato, consta di circa 50000 edifici sparsi in tutta la penisola, 30000 dei quali senza finalità di culto, il che significa, verosimilmente, alcune centinaia di milioni di euro in più, ogni anno, nelle casse dello Stato. Non mi sembrano, queste, cifre tali da poter lasciare indifferente l'opinione pubblica.
Tralasciando il dibattito puramente ideologico tra clericali e anti-clericali, si deve spostare l'attenzione sulle capacità previdenziali dello Stato, dico questo perchè per molti la giustificazione al fatto che la Chiesa non debba pagare l'ICI risiede nella constatazione che l'ammontare dell'imposta porterebbe alla “naturale” sottrazione di fondi, utili a finanziare le opere sociali promosse dalla stessa. Proprio per questo motivo, lo Stato deve farsi trovare pronto e capace a creare alternative per il Bene, e non solo per il benessere, dei cittadini fortunati e di quelli “meno fortunati”, potenziando gli interventi sul sociale.
Non credo che la Chiesa, le sue “opere” e i suoi progetti, dopo più di 2000 anni di storia, si estingueranno per un'imposta quindi, “Laudato sii o mi ICIgnore!”. Amen.








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