sabato 17 dicembre 2011

Secret Diary of a Call Boy


Pierpaolo Capezzera

Due giorni fa, Silviuccio ha partecipato alla presentazione del nuovo, ennesimo libro di Bruno Vespa (ma come fa quell’uomo a scrivere così tanto, tra un plastico e l’altro?), intitolato “Questo Amore”, ispirato chissà da cosa… Bene, in quest’occasione, il Cavaliere ha dichiarato, seduto al fianco del suo fedele scudiero, di essere da ormai un anno un appassionato e fedele lettore dei diari di Mussolini, nonché della sua corrispondenza con la Petacci.
Ora, i suddetti testi sono oramai riconosciuti a tutti gli effetti come dei falsi, e probabilmente solo Furtolo è ancora convinto del contrario. Ma, tralasciando le questioni storico-filologiche, la cosa più sconvolgente è come questo patetico vecchietto continui a riconoscersi e a identificarsi in una malattia ideologico-politica ormai, almeno sulla carta, debellata da oltre sessant’anni. “Chi sta al governo del Paese non ha veramente dei poteri”, dice B. citando il Duce, e continua: “Mussolini non riusciva nemmeno a raccomandare una persona”, sottolineando quali siano i veri obiettivi di una democrazia (come se poi lui non avesse mai raccomandato nessuno, specie nessuna zoccola che prendesse il rapido Villa Certosa-Palazzo Chigi). Ma la ciliegina sulla torta ci viene offerta subito dopo l’affermazione di uno dei giornalisti presenti, a seguito dell’ennesima citazione “Che democrazia è questa?”, che fa notare a Berlusconi che, difatti, quella di Mussolini non era affatto una democrazia: “Ma no, era una democrazia minore!”. Tutto chiaro, allora! Questi termini così pesanti, “dittatura”, “tirannia”, “mancanza di libertà”, sono solo espressioni tragiche dovute a una cattiva comprensione di una situazione politica! Del resto, questo metodo funziona con tutto e per tutto: smettiamola di parlare di “genocidio”, tramutiamolo in “controllo demografico”; basta con la “fame nel mondo”, “è più un leggero languorino”; del resto, B. sta facendo un continuo anticlimax anche per quanto riguarda la propria persona, passando da Gesù Cristo, a Napoleone, per poi finire a Mussolini. Il prossimo passo magari sarà Bridget Jones: in fondo, anche lei tiene un diario, e in più c’è anche il sesso!

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